E spesso non è (solo) colpa del marketing.
Nel mondo e-commerce, creare un funnel è quasi automatico:
tracciamento → remarketing → automazioni → vendita → upsell.
Ma in hotel?
Anche se hai le idee chiare, ti scontri con una realtà fatta di:
CRM scollegato
Booking engine “muto”
Channel manager che ti avvisa della prenotazione, ma non ti dice da dove arriva
Nessun dato sui visitatori che non prenotano
Nessun hook per agganciare gli eventi e attivare automazioni
Zero strumenti per recuperare chi abbandona il carrello
Il problema?
La maggior parte dei software non è pensata per accompagnare il cliente nel tempo.
Funzionano bene per “registrare” prenotazioni.
Molto meno per gestire il viaggio che porta un contatto da curioso a ospite abituale.
Esempio?
Un potenziale ospite compila il preventivo, ma non prenota.
Il booking engine non ti dice chi era.
Il CRM non ha modo di attivare un follow-up.
Il funnel si spezza.
Risultato?
Opportunità perse
Nessun dato utile per ottimizzare
Zero funnel, solo contatti buttati lì
Lo confermano anche piattaforme specializzate:
“Senza segmentazione, dati strutturati e lead scoring,
un funnel di vendita nel settore hospitality è destinato a fallire.”
Come migliorare?
Un funnel efficace in hotel ha bisogno di:
CRM evoluto, che riconosca a che punto è ogni contatto
Booking engine con logica di conversione, non solo di catalogo
Tracciamento delle fonti, per capire da dove arrivano le richieste
Hook e trigger per automatizzare follow-up su base comportamentale
Raccolta contatti anche prima della prenotazione
Automazioni intelligenti, via email, WhatsApp o SMS
Dashboard unica, per controllare tutto in tempo reale
In sintesi:
Se i tuoi strumenti non parlano tra loro,
non stai facendo marketing.
Stai facendo acrobazie.
(Post volutamente ironico, ma i problemi sono fin troppo reali.)
E tu?
Hai mai provato a costruire un funnel in hotel?
I tuoi software ti aiutano davvero o si mettono di traverso?

