Oggi in una chat di albergatori si parlava di luglio.
Classica domanda:
“Quanto avete fatto voi? Che ADR avevate?”
Fin qui tutto bene.
Poi però qualcuno ha iniziato a dire:
“Io a luglio ero a 210€!”
Bello. Ma… cosa c’è dentro quei 210€?
Solo la camera?
O anche:
– ombrellone e due lettini
– ingresso giornaliero al parco acquatico
– parcheggio coperto vista Colosseo
– e magari pure un mojito a persona?
Ecco il problema: se i dati non sono omogenei, il confronto è inutile.
Anzi, è fuorviante.
Benchmark e dati: serve pulizia, non solo entusiasmo
Fare benchmark sui dati è fondamentale.
Ti aiuta a capire se stai correndo con il gruppo o arrancando in fondo.
Ma se uno considera solo la camera e l’altro infila pure le escursioni a cavallo…non stiamo confrontando due hotel.
Stiamo confrontando due visioni del business.
Come rendere i dati paragonabili?
1 – Definisci cosa stai misurando
ADR solo camera? Con colazione? Con extra?
Stabilisci una base comune, altrimenti ogni dato è relativo.
2 – Scorpora gli extra nei tuoi report
Se nel tuo gestionale o PMS puoi, separa gli ingressi al parco, i pasti, ecc.
Solo così avrai un ADR “pulito” confrontabile.
3 – Segmenta per tipologia di cliente o canale
Confrontare l’ADR di Booking con quello di una convenzione aziendale è un suicidio analitico.
4 – Usa i centri di ricavo correttamente
Se un extra è stato venduto, va registrato nel centro giusto.
Il Revenue da camera è una cosa. Gli ancillari sono un’altra.
Quindi la prossima volta che vi confrontate, fatevi anche questa domanda:
“Stiamo davvero parlando della stessa cosa? O uno vende camere, e l’altro pacchetti all-inclusive con gita in pedalò?”
Benchmark sì. Ma con metodo.
“Ok Gianluca, ho capito tutto, ma queste cose il mio PMS non me le fare”.
La mia risposta? In un prossimo post.
Spoiler: cambia PMS ![]()
E tu?
Hai mai confrontato il tuo ADR con qualcuno e poi scoperto che lui vendeva mille altre cose che non erano le camere?

