C’è un paradosso nel mondo dell’hôtellerie.
Ogni giorno, con pazienza certosina, il tuo hotel genera dati: prenotazioni, tariffe, cancellazioni, consensi privacy, fatture, note degli ospiti. Sono il diario segreto della tua attività, la memoria collettiva della tua azienda, il vero valore dell’hotel.
Eppure, quando decidi di cambiare gestionale (o CRM o altro, il concetto è lo stesso), scopri che questa memoria non ti appartiene davvero.
I tuoi dati sono chiusi in una cassaforte: leggibili solo dal software che li ha creati, quasi fossero scritti in una lingua morta.
Il risultato? La tua storia si spezza. Gli anni di numeri che ti servirebbero per capire il presente e costruire il futuro diventano un archivio muto, difficile da trasferire se non parzialmente.
È come se ogni volta che cambi casa, dovessi lasciare indietro i tuoi album fotografici.
Il problema non è solo tecnico. È culturale.
Viviamo in un’epoca in cui i dati sono il nuovo oro, ma spesso dimentichiamo che l’oro, se custodito nelle casseforti altrui, smette di essere la nostra ricchezza.
Chi controlla i tuoi dati controlla la tua libertà di scelta.
Una sorta di standard esiste, date un’occhiata a OTDS (Open Travel Data Standard) ma non viene utilizzato dai vari PMS, CRS, ecc.
E il fatto che non esista uno standard universale “imposto” per le basi di dati nel settore alberghiero è la prova di quanto poco valore venga dato alla continuità della conoscenza.
Forse, allora, la vera domanda da farsi non è:
“Quanto costa questo gestionale?”
Ma piuttosto:
“Quando lo lascerò, sarò ancora padrone della mia storia?”
Perché i dati non sono numeri: sono memoria, identità, direzione.
E perdere la propria memoria è il modo più rapido per smettere di sapere chi siamo e dove vogliamo andare.
Poi ci sono software più o meno bravi ad importare, più o meno aperti ad esportare ma in generale ad ogni cambio di software ne consegue una perdita di dati.
Le software house solitamente si difendono dicendo che i dati li esportano. Parzialmente vero. Ben pochi PMS esportano l’intero contenuto del database completo, sono centinaia di tabelle, migliaia di attributi, illeggibili per i profani e in relazione tra di loro (i famosi database relazionali). Difficile metterli in un formato leggibile su un semplice foglio elettronico.
La soluzione più facile è che la vecchia software house lasciasse al cliente una versione del software in sola lettura.
La soluzione auspicabile sarebbe quella di un formato comune della base dati.

