Viviamo nell’era dell’Intelligenza Artificiale e strumenti come ChatGPT promettono di rivoluzionare il nostro lavoro. La tentazione di affidarsi completamente a un’intelligenza che risponde in pochi secondi è forte, soprattutto quando si tratta di generare contenuti, report o analisi. Tutti lavori noiosi di cui ne facciamo volentieri a meno.
E quindi si va giù di AI, è veloce, non ci dobbiamo sforzare a cercare e verificare informazioni, fa tutto lei. Detta così sembra la panacea per tutti i problemi del mondo. Ma dietro si nascondono diverse insidie.
Questi modelli sono eccellenti per la sintesi, per la creatività o per la stesura di bozze, ma quando si affrontano argomenti tecnici o specifici, la loro apparente conoscenza dell’argomento può diventare un vero e proprio inganno.
Ho provato a far scrivere all’AI alcuni testi di natura tecnica e qualche volta l’AI ha commesso errori macroscopici, imprecisioni che avrebbero potuto portare a decisioni decisamente errate.
L’AI non “ragiona” ma “prevede” la sequenza di parole più probabile basandosi su un’enorme quantità di dati. Il risultato? Un testo che sembra corretto, ma che al suo interno potrebbe nascondere degli errori anche gravi.
Usiamo l’AI come assistente e non come sostituto
Questo non vuol dire che l’Intelligenza Artificiale è inutile. Lungi da me fare questa affermazione, anzi, è uno strumento potentissimo ma va usato con criterio e con consapevolezza.
Al momento l’AI non sostituisce un tuo collaboratore, non risolve tutti i tuoi problemi con un click. Non ha un pensiero critico e nemmeno un centesimo della capacità della mente umana.
Ma ha tanta velocità e tanti dati e informazioni a cui poter attingere.
Quindi:
✅ Usala per la produttività: per superare il blocco dello scrittore, per aiutarti a trovare nuove idee, per riorganizzare paragrafi o per la formattazione e correzione dei testi.
✅ Usala come supporto: per creare schemi o riassumere lunghi documenti, che poi dovrai controllare, approfondire e validare. Per generare immagini e video. Puoi tentare di usarla anche per la creazione e analisi di report (ma controlla bene i calcoli che fa)
❌ Non usarla per l’accuratezza: non affidarti ciecamente a un testo generato dall’AI senza eseguire almeno una verifica.
❌ Non usarla come fonte unica: l’AI potrebbe creare delle “allucinazioni” ovvero informazioni generate che sembrano vere ma non lo sono. Il rischio è altissimo.
In settori dove l’analisi dei dati e la precisione sono tutto, come ad esempio il Revenue Management, un errore di calcolo o un’informazione sbagliata possono compromettere un’intera strategia. L’AI è uno specchio di ciò che le è stato dato in pasto; non ha una conoscenza intrinseca della materia. Così come potrebbe succedere che interpreta male il prompt.
Conclusione
L’entusiasmo per l’AI è giustificato, i vantaggi che fornisce sono tanti. Ma i risultati che restituisce vanno sempre guardati con un occhio critico.
Prima di premere “Pubblica”, chiediti sempre: “Questa informazione l’ho verificata personalmente?”.
L’Intelligenza Artificiale è solo un “coso” che non pensa, non ragiona, semplicemente elabora un gran numero di calcoli relativi a probabilità statistiche in pochissimo tempo.

