The Blog of Gianluca Piemonte

Revenue & Software per hotel di successo

Il rischio dell’AI

Il rischio di un chatbot mal utilizzato è dietro l'angolo

La fiera del turismo è finita, non nego con un pizzico di delusione.
Non ho visto vere novità. Ovunque si parlava solamente di AI.
Ogni stand aveva il suo chatbot. E qui sorge il dubbio più legittimo e spietato del settore: l’AI sta davvero potenziando l’ospitalità o la sta alienando, eliminando ogni touchpoint con l’essere umano in favore di un’interazione fredda e senza valore?

Il rischio è concreto ma è frutto di una non-strategia.
Mi spiego meglio, l’inserimento dei chatbot è corretto solo se finalizzato a potenziare il contatto umano e non a sostituirlo.
Questo perché il business si muove intorno alle relazioni tra esseri viventi.

L’Alienazione inevitabile: quando il chatbot diventa un filtro stupido

Il servizio e l’ospitalità muoiono nel momento in cui la tecnologia viene usata come un banale strumento di filtro per eliminare le interazioni tra persone anziché aiutare a potenziarle.

Il Chatbot sbagliato uccide la vendita:

  • Quando il sistema risponde alla domanda sulla piscina e chiude la conversazione, impedisce alla Reception di intercettare una richiesta di valore. La risposta è stata data, ma l’opportunità di vendita (es. proporre un massaggio a bordo piscina o un aperitivo) è stata sprecata. Poi è vero, se il chatbot è fatto bene può proporre anche degli up-selling o dei cross-selling ma al momento questo strumento non ha la sensibilità di un esperto e navigato venditore.
  • Quando il cliente è costretto a interagire con la macchina percepisce l’hotel come freddo e distante. Il servizio è alienato. Per carità, qualcuno sicuramente lo giudicherà un servizio utile ed efficiente, ma in quanti padroneggiano la tecnologia? In quanti preferirebbero parlare con una persona? In quanti utilizzano il/la receptionist come uno psicologo?

Il risultato è la perdita di opportunità cruciali di vendita e fidelizzazione, perché i touchpoint vengono sostituiti da conversazioni meccaniche a bassissimo valore.
Lo staff “umano” dell’hotel invece è lì, pronto ad ascoltare il cliente, è l’amico a cui fare delle confidenze, è colui di cui si fida e al quale si appoggia per qualsiasi esigenza.

La strategia corretta: sfruttare i touchpoint strategici

Il vero valore del chatbot non è quello di eliminare il contatto, ma di filtrare il rumore. Deve consentire al personale umano di concentrarsi sui touchpoint che generano valore e relazione.

✅ 1. Delegare le domande a basso Valore (eliminare l’Inefficienza)

Il tuo staff è qualificato e costoso. Il 90% delle FAQ e delle richieste ripetitive (orari, indicazioni stradali, password del Wi-Fi) non meritano il suo tempo.

  • Vantaggio: Il personale non spende minuti preziosi per rispondere alla centesima domanda sul parcheggio. Questo tempo viene liberato per attività ad alto valore aggiunto: risolvere problemi, costruire relazioni, vendere servizi.

✅ 2. Trasformare le interazioni operative in opportunità di profitto

Questo è il cuore della strategia vincente. Il chatbot non deve chiudere la conversazione, ma deve preparare il terreno per l’intervento umano, trasformando il touchpoint in un momento di elevato valore.

Touchpoint Operativo (Chatbot)Trasformazione Strategica (Umano)
Richiesta: “Avete la navetta per l’aeroporto?”Azione Immediata: Passa la chat al concierge con la nota: “Interessato alla navetta. Possibile up-selling su transfer privato o private tour?”
Richiesta: “Possiamo fare il check-in alle 10:00?”Azione Immediata: Notifica alla Reception che l’ospite è disposto a pagare per l’early check-in, creando un’opportunità di Ancillary Revenue.


Ho fatto esempi molto banali che susciteranno qualche polemica da parte dei soliti perfettini ma come al solito lo scopo è quello di aprirsi a dei ragionamenti per non rischiare di prendere alla leggera e con superficialità degli strumenti che a breve rivoluzioneranno il mondo.

✅ 3. Personalizzazione e memoria: L’AI che riconosce il valore

La vera intelligenza artificiale non è generica.

  • Riconoscere l’ospite: Se il chatbot sa che stai parlando con il cliente Rossi (che soggiornerà per la decima volta), la risposta non deve essere standard. Deve essere ultra-personalizzata, magari con un’offerta ad-hoc di benvenuto, creando un senso di riconoscimento e valore.
  • Catturare l’Intenzione: Deve registrare l’interesse per la SPA o per il ristorante, creando un lead caldo per il personale, invece di limitarsi a fornire un link.

Conclusione

L’errore non è lo strumento. L’errore è la strategia errata che lo governa.

Se usi l’AI per sostituire la Reception, perdi l’ospitalità e distruggi la relazione. Se la usi per potenziare la Reception, eliminando l’inefficienza e segnalando opportunità di vendita qualificate, allora elevi il livello del servizio umano e monetizzi ogni interazione.

L’ospitalità non è la semplice presenza umana; è il valore dato a quell’interazione. E oggi, il modo più efficiente per garantire un valore alto è delegare il basso valore a una macchina.